lunedì 21 aprile 2014

Pazza Pesaro, amala!

Restare sordi al grido d'allarme per la situazione della Biblioteca Oliveriana che si leva da anni è una delle follie pesaresi. Si tratta di una delle eccellenze cittadine, nata nel lontano 1793 grazie al lascito del nobile Annibale degli Abbati Olivieri Giordani. Un immenso patrimonio librario, documentario, archeologico e storico-artistico che rischiamo di perdere per il disinteresse dell'amministrazione pubblica. La musica è sempre la stessa: mancanza cronica di fondi e si rischia una chiusura che lascerebbe la città orfana di uno dei suoi gioielli più belli e più ignorati. Si parla di trasferimento in altra sede tra l'indifferenza generale.

Perchè Pesaro non si affeziona a questo tesoro? L'Oliveriana è vista come un tempio riservato a pochi, una cosa per eruditi, difficile da capire e da apprezzare. Se da un lato è bello sapere che all'interno di quelle mura storiche si svolgono alti corsi di alta filologia, da un altro punto di vista occorre attirare il pubblico verso gli strumenti di diffusione della cultura facendoli diventare luoghi di aggregazione per formare cittadini più consapevoli, critici e istruiti.


Si finanzino le biblioteche oltre che gli eventi culturali estivi. Finanziamo i concerti ma anche i conservatori. Facciamo le notti bianche ma valorizziamo anche i musei. Politiche culturali a lungo periodo, che non porteranno voti o consenso ma saranno un passo verso una crescita culturale della città. Non si deve fare solo quello che conviene, ma ciò che è giusto ed opportuno per tutta la comunità costruendo il futuro perchè i politici cambiano (per fortuna) ma le strutture restano (doppia fortuna).

Snobbata per anni dalle strategie di governo della città, classificata come luogo per anziani studiosi, poco amata dai giovani, la biblioteca potrebbe risorgere alla dignità che le spetta trovando una location più consona e spaziosa. Mi viene da pensare a Rocca Costanza che attualmente dovrebbe essere destinata a sede dell'archivio statale (orrore!). Immaginate che splendida cornice per museo e biblioteca che diventerebbero un posto da frequentare, rendendoli vivi.


Integrare il patrimonio storico e librario con con i moderni strumenti dell'elettronica digitale permetterebbe di rendere immediatamente fruibile un parco documentale immenso, preservandolo dall'usura (perchè si consulterebbero le scansioni dei libri e non gli originali), si darebbe impulso alla diffusione della cultura che sarebbe fruibile direttamente tramite pc, creerebbe lavoro per la realizzazione sia delle infrastrutture tecnologiche sia per la selezione e preparazione delle versioni digitali ed, in ultima analisi porterebbe una parte importante e bellissima della nostra città in rete, dandole massima diffusione e visibilità.

Lorenzo Lugli
candidato Consigliere Comunale
M5S Pesaro

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