mercoledì 5 settembre 2012

Politici e Facebook


Aumenta il numero dei politici che scelgono Facebook come strumento per comunicare le loro attività istituzionali. Il blog o il sito web tradizionale viene soppiantato dalla presenza sui social network. Parlamentari, sindaci, consiglieri usano il social network per instaurare un dialogo coi cittadini. C’è chi si è preoccupato di stilare una pagina con le classifiche: http://www.baroncelli.eu/politici_italiani/ .


Il motivo di questo slancio democratico è presto chiarito: il blog esige un impegno di scrittura e una continuità di presenza che spesso non si riesce o non si vuole garantire, mentre per Facebook o Twitter bastano poche righe spesso scritte in fretta e non necessariamente argomentate per dare l’impressione di un dialogo coi cittadini. Capita perciò di leggere un pò di tutto: comunicazioni che sarebbe meglio leggere sui siti istituzionali, commenti più o meno pertinenti al fatto del giorno, annunci, proclami. Non mancano le battute “goliardiche” da ritirare in fretta quando ci si accorge della castroneria pubblicata.


Strumento preziosissimo per chi ricopre incarichi pubblici, viene usato come un’estensione delle vetrine pubblicitarie: comunicazione da uno a molti, come se fosse un manifesto, una locandina. Ovviamente qui casca l’asino: Facebook non è assolutamente “privato”, le dichiarazioni scritte vengono lette da un vasto pubblico, sicuramente più ampio di quello che sarebbe presente a comizi o dibattiti pubblici.


Nonostante la percezione della portata comunicativa dello strumento (quando fa comodo), spesso le pagine Facebook vengono gestite come se si stessero facendo quattro chiacchiere al bar.


Non è così; soprattutto quando a scrivere sono personaggi pubblici: se si sceglie la strada del social network, occorre usarlo con serietà e cognizione di causa. Il politico che accetta la sfida della rete non può trincerarsi dietro una pretesa privacy, nè farlo con pressappochismo, tantomeno permettersi di far mancare il confronto, il dialogo e soprattutto le risposte ai lettori. Si parla di trasparenza e poi si cade su queste ovvietà.


Alla sfida del web sopravviveranno i migliori perché su internet vince la verità, gli utenti sono esigenti, hanno scoperto un mondo in cui tutti sono alla pari e pretendono chiarezza, serietà, impegno e trasparenza. Indietro non si torna.


Democrazia Diretta subito!


 


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