giovedì 27 settembre 2012

Questa delibera fa acqua


E’ prevista per oggi la delibera del consiglio provinciale di Pesaro e Urbino sulla vendita di una quota delle sue azioni (5,9%) della partecipata Marche MultiServizi ad HERA, già socio privato della multiutility. Ennesima privatizzazione di beni pubblici per sanare un buco in bilancio che sembra aggirasi sui 9 milioni di euro.


La capacità dei politici nostrani di non imparare dagli errori del passato è disarmante, decenni di privatizzazioni dagli anni ’90 fino ad ora hanno portato ad un progressivo depauperamento del bene comune che è andato ad ingrassare aziende private che ora rivendono a caro prezzo, ciò che una volta era pubblico.


Non è bastato un referendum per affermare il valore dell’acqua come bene comune, per sancire la difesa dei servizi pubblici locali dalle logiche di profitto dei potentati economici. Una esigenza di bilancio fa scattare il rimedio più semplice: vendere!


Un rimedio che salva solo nel breve periodo, portando denaro nelle esangui casse provinciali ma si ripercuoterà gravemente sulle spalle dei cittadini che dovranno sostenerne le conseguenze.


La democrazia fa paura. Nonostante il richiamo della Corte Costituzionale (sentenza n. 199 del 20 luglio 2012) a tenere in debita considerazione la volontà popolare e gli strumenti di democrazia diretta, la strada dell’azionariato diffuso proposta da Legambiente Pesaro, dove i cittadini stessi diventavano azionisti del bene comune, non è nemmeno stata presa in considerazione. Tutti pronti ad aiutare il più forte a vincere. Prima l’incorporamento delle municipalizzate in una unica multiutility, poi la progressiva cessione del pacchetto azionario al colosso Emiliano.


Oggi si gioca una partita importante; nelle mani del Consiglio Provinciale c’è una fetta di futuro. Quando un bene pubblico diventa privato, si sposta l’attenzione dalle esigenze territoriali agli affari finanziari con un impatto devastante su qualità dei servizi e loro costo. La differenza la pagheremo a suon di bollette che sono già aumentate vertiginosamente negli ultimi anni, a fronte di un servizio decisamente da rivedere come ha dimostrato il recente blackout della rete idrica che ha messo in ridicolo l’immagine della città nel periodo clou della stagione turistica.


I cittadini avranno inoltre una minore capacità di ottenere informazioni e soprattutto di incidere sulle politiche aziendali. Questo non è giusto nè rispettoso della volontà popolare perciò, cari consiglieri, quando voterete per questa delibera, decidete con giudizio.


Democrazia Diretta subito!


 


Questa delibera fa acqua

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