Le argomentazioni addotte mi sembrano davvero pretestuose. Siamo di fronte ad una direttiva ministeriale perciò non capisco come possa una amministrazione comunale agire in maniera contraria a quanto disposto.
Le sue obiezioni sono sostanzialmente tre:
- Come si quantifica il tempo in eccesso
- Il vigile, non potendo riscuotere direttamente, dovrà consegnare un bollettino postale
- Non troveremo più un posto libero per parcheggiare
- E' sufficiente far pagare la sosta fino alle ore 19.00 (cioè il periodo massimo). Un pò come fa l'ente autostrade quando un utente è sprovvisto del biglietto applica la tariffa dal casello più lontano. Sarebbe un deterrente per chi pensa di risparmiare qualche spicciolo e in ogni caso non eccederebbe la quota massima di 4-5 euro.
- Il vigile potrebbe lasciare una notifica di infrazione dove viene indicato che ci si dovrà recare a pagare presso gli uffici di Pesaro Parcheggi (perciò niente bollettino postale). Magari si potrebbero predisporre delle modalità di pagamento elettronico o via internet.
- La rotazione dei parcheggi verrebbe assicurata dal punto precedente: non si risparmia più facendo i furbi ma si rischia addirittura di pagare ben di più.
Quando si tratta di scegliere tra prevenzione o repressione, il Comune sceglie sempre la strada più intransigente. I nostri amministratori, campioni di virtù, non hanno remore a colpire quel portafoglio già ampiamente depredato da chiunque abbia a titolo a mettere le mani in tasca ai cittadini. Mi dica lei se è un modo di fare rispettoso e sensibile ai bisogni dei pesaresi.
Cordialmente,
Lorenzo Lugli
Candidato Consigliere Comunale
M5S Pesaro
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