lunedì 24 marzo 2014

Sulla democrazia


Che cosa diceva Pericle agli ateniesi ? Molti se ne ricorderanno per averlo studiato a scuola, per altri forse sarà una novità. Ecco alcuni stralci del celebre discorso sulla democrazia del 461 a.C.:
"Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia [...] la giustizia è uguale per tutti [...] noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo [...]. Un cittadino ateniese [...] non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. [...] Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi [...] un cittadino che si distingue sarà chiamato a servire lo Stato come ricompensa [...] un uomo che non si interessa allo Stato lo consideriamo inutile [...] è per questo che la nostra città é aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.[...]"
il testo completo lo trovate qui: http://arengario.net/poli/poli514.html. Ascoltatelo nella magistrale interpretazione di Paolo Rossi:


Pericle insegna che, quasi 2500 anni dopo, circa qualità del governo, selezione della classe dirigente e pratica democratica, abbiamo fatto un gran bel passo indietro. Tanti di noi sono ancora convinti che le persone che ci governano sono persone intelligenti, adeguatamente preparate per il ruolo che svolgono, capaci e competenti.
"Ahhh, si si si ... è bravissimo, un vincente, un grande, lui si che sa amministrare. Finalmente un volto nuovo!"
Non riescono a vedere quello che hanno sotto gli occhi. La verità è proprio lì basta vere il coraggio di ammettere che abbiamo sbagliato a fidarci, a credere e soprattutto a votare sempre per le stesse persone. Giovani già vecchi, portavoce delle segreterie, gente che pensa alla carriera in maniera chiara ed evidente, così come chiaro ed evidente è il risultato della loro opera.

Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.


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