Cerimonia di chiusura

I giochi di Londra non centrano,m ci riferiamo ai tribunali di Urbino e Fano che verranno accorpati al foro di Pesaro. Una scelta annunciata dalla volontà di fare tagli a 360 gradi del governo che mantiene sempre la parola quando chiude, taglia, sfronda, rivede o elimina.

Non stupisce più di tanto la decisione del ministro Severino, il messaggio era chiaro, sperare in accordi in deroga a quanto viene fatto in tutta Italia, annunciare ora ricorsi e battaglia è una pura mossa elettorale. Tra i commenti allibiti dei politici della nostra provincia, spicca quello di Elisabetta Foschi, consigliere regionale (Pdl) che dichiara:

“Questo governo, che nessuno ha eletto, dimostra di procedere senza approfondire le situazioni, cosa che invece hanno fatto i due rami del Parlamento. Il taglio di Urbino non riduce la spesa ed aumenta il disservizio al cittadino. Un decreto integrativo che salvi Urbino mi pare un’ottima idea. La battaglia non finisce qui, questo è certo”

Siamo pienamente in accordo con queanto sopra. Osserviamo però che “questo governo che nessuno ha eletto” è stato voluto e viene sostenuto in primis proprio dal suo partito. Non si possono fare politiche diverse a Roma e in provincia. Bisogna essere coerenti altrimenti le dichiarazione diventano vane e gli intenti fanno pensare a manovre di comodo.

La politica tradizionale sta fallendo tutti gli obiettivi, le rappresentanze locali dei partiti sono imbrigliate dalle loro stesse segreterie. Gli interessi tutelati non sono mai quelli dei cittadini.

Occorre formare una forza nuova, alternativa, slegata da partiti e comitati d’affari, che proponga azioni mirate sul territorio coinvolgendo chi lavora da anni sul nostro territorio con passione e competenza portando avanti gli ideali di democrazia, partecipazione, legalità, salvaguardia del lavoro e dell’ambiente. Persone senza vincoli con poteri di nessun tipo, che si facciano portavoce della gente non del leader di turno, che usi il buon senso, non la politica urlata che sta prendendo piede ultimamente.

Fatevi avanti, noi siamo pronti.

Democrazia Diretta subito!

 

Cerimonia di chiusura