mercoledì 22 agosto 2012

Ciclodramma


Tutti sono daccordo e tutti vogliono la sicurezza sulle strade. Troppi incidenti, troppi lutti, troppo! Una campagna di informazione sulla viabilità deve essere fatta, sia per i ciclisti sia per i conducenti di altri mezzi. L’indisciplina, la trascuratezza, il non devono stare in sella nè al volante di un veicolo.


Le campagne di sensibilizzazione sono state fatte, la notizia di un prossimo giro di vite era circolata. Alle promesse sono seguiti i fatti. In genere, gli avvertimenti lasciano il tempo che trovano finchè non toccano il portafogli. Siamo bravissimi ad appoggiare, dare ragione, condividere tutti i buoni propositi del mondo, poi quando serve facciamo come ci pare. Dal transito contromano in bici, al parcheggio in doppia fila in auto e via dicendo.


E’ un problema di mentalità. Presi come siamo dalle necessità personali non consideriamo mai i diritti degli altri che devono essere sempre pronti a capire quanto sia importante che il mio tragitto sia sempre il più breve e più veloce, in barba ad ogni disposizione. Una volta “pizzicati”, parte la geremiade piagnucolosa: “Multa troppo salata, tengo famiglia“, ecc.


Un colpo al cerchio e uno alla botte


Trovo invece molto da dire sulla PERCEZIONE dell’iniziativa. In un momento di crisi dove ognuno viene spremuto fino all’ultima goccia, una iniziativa del genere viene avvertita come l’ennesima ingiustizia, un ennesimo tentativo di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. A fronte di servizi estremamente carenti, abbiamo una richiesta di denaro ossessiva a cui si aggiunge un sistema sanzionatorio spietato.


La viabilità non è certo il fiore all’occhiello di Pesaro. Segnaletica da rivedere, assetto stadale spesso difettoso, punti ciechi, scelte discutibili dal punto di vista dello scorrimento del traffico, l’odiato Videored (delendo est). I punti in cui l’amministrazione cittadina è in difetto sono molti ed elencarli tutti necessiterebbe di un intervento troppo lungo per queste pagine.


A fronte di tante inadeguatezze però si pretende la perfezione da parte dell’utente. La bilancia pende troppo da una parte. Quando si chiedono sforzi, sacrifici e impegno occorre prima essere sicuri di avere profuso il massimo impegno. Non parlo degli agenti che sicuramente già lo fanno da sempre, ma da parte degli amministratori. Troppo comodo mandare in prima fila le pattuglie a beccarsi le proteste, accettate un confronto coi cittadini sulle carenze della viabilità.


La gente sulle strade muore, sulle piste ciclabili muore. Perchè? è tutta colpa dei cittadini indisciplinati? Io credo di no. A me pare che si stia facendo vedere un solo lato del problema. L’educazione stradale è carente e va potenziata anche con metodi repressivi, però quando si chiede rigore si devono dare servizi.


Democrazia Diretta subito!


 


Ciclodramma

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