domenica 19 agosto 2012

Pecunia non olet


La festa provinciale del PD quest’anno non si farà a Pesaro, il testimone passa ad Urbino. L’Associazione Salviamo il Centro Storico, esulta per la liberazione del centro dallo scomodo evento; stranamente fa il bis Confcommercio con le dichiarazioni entusiaste di Davide Ippaso (segretario). Voce fuori dal coro quella di Giuseppe Cofano (Confesercenti) che fa una serie di considerazioni sulla manifestazione che da anni era diventata un punto fisso dell’estate pesarese.


Nella mancanza totale di eventi e di iniziative, la festa Democratica era pur qualcosa che animava la città e polarizzava l’attenzione sulla nostra città dandole per qualche giorno visibilità a livello nazionale. La massa di visitatori anche da fuori regione, garantiva un flusso di avventori che dava un impulso alle attività commerciali del centro storico. Insomma, era una festa di partito però…


“portava in centro migliaia di persone, come nemmeno dieci eventi promossi tutti insieme da qualunque amministrazione comunale sarebbero in grado di fare”


Aggiunge ancora Cofano:


“Accoglierei con lo stesso entusiasmo eventi di questo tipo, sia dal PdL, dalla lega o da qualsiasi altra forza politica”


In breve: Pecunia non olet. Considerazioni che indubbiamente hanno il loro perchè. La crisi c’è e si vede, un evento che muova un pò le acque è sempre ben visto. Commercianti e piccoli imprenditori sono strangolati da tasse ad ogni livello e sicuramente la città fa poco per favorire le loro attività. Un ragionamento molto concreto quello del Sig. Cofano che non mi sento di contraddire.


Tuttavia


A mio parere tra le istanze dei residenti che si sentono intrappolati da una festa che opprimeva la circolazione e obbligava ad avere sotto casa dibattiti e manifestazioni partitiche magari non gradite e le legittime richieste dei negozianti che non chiedono altro che poter lavorare, si deve trovare un punto d’incontro che salvi la capra dei residenti e i cavoli dei commercianti.


Partiamo dal presupposto che ridurre tutto ad una convenienza economica non è accettabile, dobbiamo iniziare a pensare di fare ciò che è giusto, non sempre ciò che conviene. Decenni di liberismo che giustifica ogni cosa con le richieste del mercato, ci hanno portato al punto in cui siamo perciò dobbiamo necessariamente voltare pagina e iniziare a ragionare in modo diverso facendo tabula rasa delle convinzioni comuni.


Iniziamo perciò con il confermare che le feste politiche non possono essere fatte nel centro storico, le istanze dei residenti sono pienamente condivisibili.


Proposte


Una città che voglia promuovere il proprio nome ed aumentare visibilità per richiamare turisti deve fare qualche sforzo nella direzione già battuta dalle città della vicina Romagna che in queste cose non sono secondi a nessuno. Occorrono strategie a lungo termine e piani di sviluppo per la promozione della città a livello regionale e nazionale.


Le feste di partito portano gente e visibilità ma il nostro centro storico non riesce a sopportare l’impatto di migliaia di visitatori. Perchè non percorrere la strada già sperimentata del quartiere fieristico? L’ultima festa nazionale del PD fu ospitata nella zona del nuovo Palasport e Fiera. D’estate il quartiere fieristico è deserto, perchè non organizzare una zona ad uso delle grandi manifestazioni? Il luogo è ideale: vicino all’autostrada, vicino ai grandi centri commerciali che potrebbero fungere da sponsor, grandi parcheggi, possibilità di allestire un servizio di navette verso il centro storico.


Le manifestazioni a carettere culturale (dalla Mostra del Nuovo Cinema ad un coinvolgimento maggiore del ROF, ecc) invece si devono portare in zona centro per una serie di motivi:


  1. Sono assolutamente traversali, non di parte ed amate da tutti

  2. Hanno una durata limitata e non ingabbiano il centro per settimane

  3. Sono di grande richiamo a livello di immagine della città

Ovviamente occorre che queste manifestazioni vengano opportunamente supportate (cioè si devono sganciare i soldini per essere chiari) per far si che Pesaro acquisisca una notorietà che sta perdendo anno dopo anno con la politica rinunciataria dell’amministrazione.


Hanno persino tolto i fuochi artificiali a ferragosto… aspettiamo che tolgano il panettone a Natale per darci una mossa?


Democrazia Diretta subito!


Pecunia non olet

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