lunedì 27 agosto 2012

Onorevoli rappresentanti


Il modello della democrazia rappresentativa va superato; i parlamentari non rappresentano quasi mai il collegio di elezione a cui spesso non appartengono nè per nascita, nè per residenza ma solo per calcolo di opportunità. Qualcuno sa con precisione chi sono i parlamentari eletti nelle Marche?


Eppure li abbiamo votati noi. Li elenco brevemente citando il luogo di nascita:


Camera (15)


  1. LUCIANO AGOSTINI Partito Democratico – Nato a Rotella (AP)

  2. Simone BALDELLI Popolo della Libertà – Nato a Roma

  3. MARIO CAVALLARO Partito Democratico – Nato a Messina

  4. Remigio CERONI Popolo della Libertà – Nato a Monterubbiano (AP)

  5. Amedeo CICCANTI Unione di Centro – Nato a Ascoli Piceno

  6. Carlo CICCIOLI Popolo della Libertà – Nato a Ancona

  7. Maria Letizia DE TORRE Partito Democratico – Nata a Cervignano del Friuli (UD)

  8. DAVID FAVIA Italia dei valori – Nato a Ancona

  9. Oriano GIOVANELLI Partito Democratico – Nato a Urbino

  10. Giorgio LA MALFA Gruppo Misto – Nato a Milano

  11. Maria Paola MERLONI Partito Democratico – Nata a Roma

  12. Lapo PISTELLI Partito Democratico – Nato a Firenze

  13. Massimo VANNUCCI Partito Democratico – Nato a Macerata Feltria (PU)

  14. Ignazio ABRIGNANI Popolo della Libertà – Nato a Marsala (TP)

  15. Claudio BARBARO Futuro e Libertà – Nato a Roma

Senato (8)


  1. Silvana AMATI Partito Democratico – Nata a Senigallia (AN)

  2. Mario BALDASSARRI Per il Terzo Polo – Nato a Macerata

  3. Francesco CASOLI Popolo della Libertà – Nato a Senigallia (AN)

  4. Marina MAGISTRELLI Partito Democratico – Nata a Ancona

  5. Fabrizio MORRI Partito Democratico – Nato a Urbino

  6. Nicola ROSSI Gruppo Misto – Nato a Andria (BA)

  7. Giorgio TONINI Partito Democratico – Nato a Roma

  8. Salvatore Piscitelli Coesione nazionale – Nato a Acerra (NA)

Dei 15 deputati solo 7 sono nati nelle Marche, molto meglio la situazione al senato con 5 senatori su 8. Siamo sicuri che gli interessi dei marchigiani siano ben tutelati?


Proabilmente sbaglio ma temo ad esempio che l’On. Abrignani, nato a Marsala, faticherà ad avere notizia dei problemi dei pescatori di San Benedetto del Tronto, così come è possibile che l’On. De Torre, originario di Cervignano del Friuli, non sia informatissimo sull’importanza del raddoppio ferroviario della linea Ancona-Roma o sulle necessità del Montefeltro.


Dobbiamo pretendere che chi deve rappresentarci si occupi effettivamente del nostro territorio con cognizione di causa. Nascita o residenza sul territorio per essere inseriti in un collegio, mi sembra una richiesta ragionevole.


Pretendiamo di dire la nostra sulla presentazione delle liste. L’esempio delle primarie dei paesi sassoni è quello da seguire; certamente non come l’hanno intesa i maggiori partiti nazionali, chiuse, con liste blindate dalle segreterie, ma veramente aperte a chi vuole mettersi in gioco e rapportarsi con la gente. I partiti invece si stanno muovendo in netta controtendenza con quanto esposto e studiano l’ennesima legge elettorale ad-partitum.


Il civismo è la risposta che i cittadini si sono dati per contare davvero. Le liste civiche sono spesso vincenti nelle elezioni amministrative perchè sono più rappresentative della collettività. Ecco perchè stiamo studiando, assieme a tante altre persone che hanno esperienza all’interno di liste civiche, la possibilità di un coordinamento nazionale. Riteniamo importantissimo portare i valori positivi del civismo a livello nazionale. Gente appassionata, competente, nuova ed onesta che si impegna per la comunità senza i lacci di una tessera ma che sottoscriva un impegno serio e chiaro con la cittadinanza (mandato vincolato).


Per questo abbiamo aderito al progetto “Per una Lista civica Nazionale“. La strada è quella già battuta da Liste civiche Marche ma stavolta si supera il riferimento regionale. Insomma, lo abbiamo dichiarato subito che il progetto di Democrazia Diretta è molto ampio: noi vogliamo davvero cambiare le regole della politica. Partendo dalle città, vogliamo fortemente portare questa idea di condivisione e partecipazione fino ai massimi livelli istituzionali. Al punto in cui siamo arrivati non è più nemmeno una questione di “provarci” qui c’è solo “fare o non fare, non c’è provare“.


Democrazia Diretta subito!


Â